Nutrizionista menopausa: Dott. Massimo d’Angelo

Nutrizionista menopausa: Dott. Massimo d'Angelo

Nutrizionista menopausa

La menopausa rappresenta un periodo della vita femminile che può durare anche diversi anni, durante i quali si verifica un cambiamento degli equilibri ormonali tipici dell’età fertile. Si tratta di un adattamento fisiologico che va accompagnato dal punto di vista nutrizionale per attenuare eventuali sintomi e disturbi.

A causa della graduale riduzione degli estrogeni, nella maggior parte delle donne in menopausa si verificherà un aumento relativo degli androgeni. Questa diversa condizione ormonale giustifica tutta una serie di cambiamenti somatici e psico-comportamentali, che varieranno in base ai diversi equilibri neuro-endrochini e costituzionali. La maggior parte di questi adattamenti riguarderà:

  • Alterazione del ritmo sonno/veglia, ansia, irritabilità, sbalzi di umore, depressione e insonnia. Tali sintomi saranno indotti anche dall’aumento del cortisolo.
  • Sintomi cardiovascolari come ipotensione, lipotimie, palpitazioni, cardiopalmo, ipertensione (di solito la mattina)
  • Ipotrofia della mucosa vaginale e diminuzione della libido. In alcuni casi è possibile incontinenza urinaria
  • Disturbi vasomotori con la classica “caldana” accompagnata da sudore.
  • Tendenza all’osteoporosi, soprattutto in donne dedite ad attività sedentaria, con poco movimento e uno stile alimentare disordinato.
  • Riduzione del metabolismo e dell’attività tiroidea con incremento del peso in senso androgenico, cioè con perdita del punto vita e accumulo adiposo nelle zone delle braccia, del collo e del torace.
  • Aumento del rischio cardiovascolare e diabetico per possibile insorgenza di insulinoresistenza periferica.

Una ricerca di cibi ricchi di estrogeni ritarderà, attenuerà o risolverà la maggior parte dei disturbi tipici della menopausa fisiologica. Le linee guida dovranno garantire:

  • Un apporto costante di fito e catecolestrogeni presenti in alimenti come ad esempio salvia, cavolfiore, legumi.
  • L’esclusione di tutti quei cibi in grado di incrementare ulteriormente l’attività cortico-surrene con il rischio di far peggiorare l’intensità delle caldane e aumentare il rischio cardiovascolare: tali alimenti, ad esempio, sono la carne rossa, il coniglio, i formaggi, l’uovo sodo e l’eccesso di vitamina C presente in quantità significativa nel kiwi e negli agrumi. In alcuni casi sarà utile la riduzione del glutine, scegliendo quindi prodotti che ne agevolino la funzione renale.
  • Nel caso di incremento ponderale sarà necessario aumentare l’apporto di prodotti ittici, facendo attenzione al consumo serale che potrebbe provocare comparsa o il peggioramento delle caldane notturne.
  • Sarà indispensabile fluidificare il tessuto ematico e migliorare la microcircolazione con frutti come, ad esempio, ananas e frutti di bosco.
  • Per garantire la quantità di calcio sarà possibile utilizzare il latte intero fresco o alcuni suoi derivati come la ricotta o lo yogurt.
  • In caso di insulinoresistenza, con rischi di diabete dismetabolico, sarà opportuno prestare attenzione al carico glicemico dei pasti.

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Dott. Massimo d'Angelo nutrizionista

Dott. Massimo d'Angelo

DIETISTA NUTRIZIONISTA

Milano, Bologna, Noventa Padovana (PD) e Firenze

Telefono: 327 7728159